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Note per AltriScenari 2019

Note per "Suite Horovitz, ed altre storie" di Israel Horovitz e "Occidental Express, solo andata" di Matéi Visniec, secondo e terzo studio della Rassegna AltriScenari organizzata da MetisTeatro e dedicata alla drammaturgia contemporanea.
SUITE HOROVITZ, ED ALTRE STORIE
di Israel Horovitz

Centrale Preneste | 2 febbraio 2019 h 21.00
"Suite Horovitz ed altre storie" è tratto dalla pubblicazione Suite Horovitz che raccoglie 22 atti unici scritti dal drammaturgo americano Israel Horovitz nell'arco di diversi anni. Autore di oltre 70 testi teatrali tradotti in più di 30 lingue - tra cui Line in scena ininterrottamente a New York dal 1974 e The Indian Wants the Bronx che fu rappresentato con gli ancora sconosciuti Al Pacino e John Cazale - Horovitz si è dedicato anche alla scrittura di testi brevi per il teatro poiché come scrive "la cosa più bella in teatro è la sua brevità. Uno può avere la confortevole sicurezza che se non gli piace, sarà presto finito per lasciare spazio ad un altro. Ma se gli piace, il testo lascerà alla fine il desiderio di volerne vedere ancora. E questo, nel teatro, è il più importante successo: lasciare il pubblico con il desiderio di vederne ancora". Testi comici, drammatici, o in cui confluiscono e si mescolano corde drammaturgiche differenti. In questo secondo lavoro che dedichiamo al drammaturgo abbiamo scelto due degli atti unici che fanno parte dello spettacolo Suite Horovitz (Secondo violino e L'Audizione), Doppia Tosca La Corsa,  i due monologhi Amore nel tempo La Donna Gatto e infine Inseguimento telefonico,  che, inizialmente pensato dall'autore come radiodramma, rivela sulla scena tutta la straordinaria potenza della scrittura di Horovitz, una scrittura che - già godibilissima in lettura - esplode nel momento in cui la parola si fa corpo e voce degli interpreti, macchina teatrale con pochi eguali nel teatro contemporaneo che abbiamo avuto il privilegio di poter studiare ed affrontare.
OCCIDENTAL EXPRESS, SOLO ANDATA di Matéi Visniec
Centrale Preneste | 9 febbraio h 21.00
Un trenoatteso, una stazione di confine, un vecchio cieco che ogni giorno, da un tempo ostinato e cristallizzato in un passato mitico, aspetta che esso transiti con il suo carico di possibilità verso un futuro altro. Due artisti di strada, un americano e un rumeno, che - entrambi emigrati a Parigi - si trovano casualmente a misurarsi con la stessa fame e gli stessi bisogni. Una compagnia di attori arrangiata, diretta da un improbabile capocomico che tenta di offrire ai turisti lo spettacolo folkloristico che si immagina essi si aspettino da loro, una donna venuta da chissà dove, da chissà quale altrove che si presenta a un colloquio di lavoro con un curriculum che racconta un unico talento: leggere le ultime parole sulla bocca di chi sta morendo. E ancora uomini e donne, protagonisti di un popolo fluido, capace di adattarsi, dividersi, prendere panni altri, abdicare alla propria identità, vendersi e svendersi pur di somigliare all'occidente, viaggiando in un container, calandosi nel buio.
Sullo sfondo il dramma del regime e della guerra, in figura l'identità di un popolo: Occidental Express, solo andata, 16 quadri, alcuni autonomi, altri legati gli uni agli altri, è il racconto di un viaggio. Un viaggio dall'Est, talvolta compiuto e più spesso onirico,  verso quella terra idealizzata che è l'Occidente vista attraverso lo sguardo dei popoli balcanici, prima e dopo la caduta del blocco sovietico.   Un viaggio su un Orient Express al contrario di cui Visniec sembra sottolineare il costo spesso inconsapevole ed altissimo. Di sola andata, appunto.
Matèi Visniec, autore rumeno naturalizzato francese - trasferitosi in Francia sotto il regime di Ceaușescu, dove ha chiesto e ottenuto asilo politico dal 1987, dopo che le sue opere erano state molteplici volte oggetto di censura in Romania - è uno tra gli autori attualmente più rappresentati nel suo paese di origine, tradotto in oltre venti lingue e rappresentato in altrettanti paesi. Autore prolifico e da uno stile personalissimo, caratterizzato dalla commistione di atmosfere poetiche, drammatiche e grottesche, comiche, oniriche e surreali, ha sempre seguito nel suo teatro un filone politico e sostanzialmente di critica e denuncia, di una realtà che lui stesso ha potuto drammaticamente attraversare con la sua esperienza.
Con Occidental Express, che affrontiamo in una nuova versione riscritta da Visniec, rappresentata in questa occasione per la prima volta in Italia,proseguiamo il nostro studio sull'autore, di cui abbiamo già portato in scena nella passata stagione Il comunismo spiegato ai malati di mente. Un percorso durante il quale abbiamo avuto modo di confrontarci con Matéi Visniec che con grande generosità ha sposato il nostro progetto.